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Fontanòn, Grotte di Timau, Bosco bandito di Timau
 

 
 
  
  
  
 
 

 
Il Fontanòn, sorgente carsica del Torrente Bût, sgorga a breve distanza dall'abitato di Timau, alla base delle rocce del pilastro calcareo del Gamspitz. La spumeggiante cascata, sottostante la sorgente, scende fino al fondovalle ed è ben visibile dalla statale che sale al Passo di Monte Croce Carnico. La sorgente vera e propria ha invece perso gran parte del suo fascino imbrigliata com'è dalle opere di presa di un acquedotto e di una centrale elettrica. Nella strapiombante parete posta a monte del Fontanòn si possono scorgere, già dal fondovalle, gli imbocchi di numerose grotte conosciute come Grotte di Timau. Le cavità sono caratterizzate da un complesso sistema di cunicoli con andamento ascendente. Le grotte, in gran parte di origine naturale, sono state ampliate artificialmente nella parte inferiore e utilizzate come fortificazioni militari. Tradizionalmente si ritiene che queste siano le gallerie delle miniere di calcopirite (solfuro di rame) leggermente argentiferea, menzionate a Timau fin dal secolo XVI.
Un altra grotta detta Grotta dei cristalli, costituita da un'ampia cavità, cui si accede attraverso uno stretto e ripido cunicolo lungo una decina di metri, è posta circa 200 metri a est.
Merita una visita anche il Bosco Bandito di Timau ubicato a monte del paese e che si estende fino alla base delle rocce della Creta di Timau. La faggeta, per la sua importantissima funzione di paramassi e paravalanghe, non viene tagliata da secoli. Alcuni degli alberi hanno potuto così raggiungere dimensioni veramente ragguardevoli e vanno annoverati tra gli esemplari di faggio (Fagus sylvatica) più imponenti dell'intera regione.
Il bosco per il suo pregio naturalistico e il suo interesse storico è stato censito, in base alla L.R. 1993 n. 35, tra i monumenti naturali del Friuli Venezia Giulia.